«L'Espresso»
29 maggio 2008

Laici contro laici

di Gianni Vattimo

Il titolo di questo libro di Giovanni Fornero, Laicità debole e laicità forte, allude all'attuale dibattito sul significato della laicità. Fornero distingue una laicità debole (tutti siamo laici, nessuno parteggia per lo Stato confessionale) da una laicità forte, che, soprattutto i cattolici, identificano volentieri con il laicismo ottocentesco. Ma poi il libro si sviluppa, con il contributo di numerosi autori, come una discussione sui temi del precedente libro di Fornero dedicato a bioetica cattolica e bioetica laica. Si segnalano i contributi di monsignor Elio Sgreccia, massimo esponente della bioetica cattolica, e del laico Eugenio Lecaldano. Al centro del dibattito stanno i tratti caratteristici dei due orientamenti: la bioetica cattolica ha alla base la sacralità della vita, di cui l'uomo non può disporre; l'esistenza di un disegno divino nelle cose (legge naturale), i divieti assoluti. La bioetica laica parte da: qualità della vita e perciò disponibilità di essa; indipendenza da ogni disegno ontologico precostituito; assenza di divieti assoluti. Si può instaurare un dialogo? Non sui princìpi, sui quali i cattolici non possono transigere, ma, suggerisce Fornero, ci si può forse intendere su singoli casi esemplari.