«Italialaica»
ottobre 2020

"Indisponibilità e disponibilità della vita", di Giovanni Fornero

di Pierino Giovanni Marazzani

Ampio testo ben documentato di taglio accademico, corredato da Indice dei Nomi, sulle tematiche di fine vita.

L'accettazione della morte assistita può essere vista come un coerente accoglimento dei principi costituzionali di autodeterminazione ed uguaglianza.

Il cittadino ha diritto di vivere e morire con dignità!

La nostra carta costituzionale, in sintonia con le istanze del costituzionalismo moderno e con la sua idea di libertà come prerogativa e diritto fondamentale del cittadino, contiene implicitamente l'idea di un diritto all'autodeterminazione della propria esistenza.

Si cita un significativo passo di Seneca: "Non è bene il vivere, ma il vivere bene" per cui, in certe circostanze, si deve accogliere l'istanza del malato che desidera accorciare le sue sofferenze.

Dovrebbe comunque essere sempre l'individuo a scegliere di congedarsi dalla vita eventualmente con una pratica di morte assistita o, in caso di coma, con un testamento biologico.

È intollerabile che certi governi impongano che i medici "non possano mai, in nessuna circostanza, venire incontro alle richieste di quei pazienti che ritengono un supplizio continuare a vivere".

Del resto, per usare le parole del filosofo Emanuele Severino, la violenza "di far vivere a ogni costo chi non ne vuol più sapere …in fondo ha lo stesso volto e lo stesso cuore della violenza esercitata quando si uccide".

Il testo riporta anche le parole polemiche di Indro Montanelli contro il soffocante "ciarpame teologico e moralistico" di chiara matrice clericale che impedisce al malato terminale di porre fine ad una vita che si riduce a un seguito di sofferenze e mortificazioni: "La Scienza, riconosciutine gli estremi, ha il dovere di aiutarlo nel più sicuro e dolce dei modi".

Alla magistratura, al parlamento e ai consigli regionali spetta il compito di regolamentare con apposite leggi e norme la "disponibilità" da parte di ogni cittadino del proprio essere al mondo.

Non si dimentichi, infatti, che la Costituzione, delegando alle Regioni competenze legislative in materia sanitaria, implicitamente potrebbe aver cancro avanzato metastatico: in Italia muoiono circa 140.000 malati all'anno per tumori, i cui ultimi mesi di vita non sono talora ben tutelati.