Due giudizi su Fornero in «Notizie di Politeia»
In «Notizie di Politeia. Rivista di etica e scelte pubbliche» (XXIX, n. 112, 2013) compaiono alcuni interventi sull'ultimo libro di Giovanni Fornero e Maurizio Mori, con una sezione di "risposta ai critici", che tira le conclusioni dell'annoso dibattito intercorso tra Fornero e una serie di illustri studiosi di bioetica.
Sono qui riportati due emblematici giudizi sul lavoro svolto da Fornero in questi anni. Il primo, di parte laica, riguarda il suo peculiare metodo dialogico. Il secondo, di parte cattolica, riguarda il contenuto delle sue indagini:
«Tutti riconosciamo a Giovanni Fornero molti meriti, ma uno in particolare a mio avviso non è stato abbastanza sottolineato. Fornero non ha mai ignorato le obiezioni dei suoi avversari; e non le ha mai edulcorate o indebolite prima di affrontarle. Al contrario, Fornero è giunto a costruire i propri libri ospitando le esposizioni dettagliate dei suoi critici, e rispondendo a tutti, uno ad uno, con pazienza e precisione. Non mi risulta che in Italia lo abbia mai fatto qualche altro filosofo. All'estero questo costume è meno eccezionale; ma si può sospettare che almeno qualcuno dei protagonisti della collana Philosophers and their Critics di Wiley/Blackwell, se avesse potuto ottenere lo stesso onore senza la gragnuola delle contestazioni, non se la sarebbe andata a cercare attivamente. Fornero assegna tanto valore alla discussione critica da andare invece quasi a stanare coloro che sono in disaccordo con lui, pregandoli di mettere per iscritto le proprie perplessità, e offrendo loro tribune importanti per esprimerle».
(Fabio Bacchini, docente di logica e filosofia della scienza all'Università di Sassari)
«In campo bioetico Giovanni Fornero ha avuto sicuramente il merito di tracciare, con inappuntabile onestà intellettuale, i confini che dividono due paradigmi di pensiero, uno di matrice "cattolica" e l'altro di matrice "laica". La trilogia di testi dedicati all'argomento, che inizia con Bioetica cattolica e bioetica laica prosegue con Laicità debole e laicità forte e si conclude con il testo qui in esame, evidenzia l'esistenza – non solo sul piano storico-sociologico ma anche dottrinale – di due orizzonti categoriali distinti, dove i concetti e i princìpi filosofici di riferimento sono di massima divergenti. Uno dei pregi dell'opera di Fornero è dunque quello di aver sintetizzato – e quindi prima individuato – alcune "idee-madri" che caratterizzano in ambito bioetico da una parte la posizione del Magistero cattolico e del pensiero autenticamente cattolico che al primo si rifà e dall'altra la posizione di una serie di studiosi che nelle loro riflessioni si pongono non di rado in rapporto antitetico con il paradigma cattolico e che possono venire inseriti in un insieme concettuale denominato "laico"».
(Tommaso Scandroglio, docente di Etica e bioetica e di filosofia del diritto all'Università Europea di Roma).