Dizionario di filosofia

Terza edizione aggiornata e ampliata da Giovanni Fornero
Utet, Torino 1998, pp. IX - 1173

Scriveva Nicola Abbagnano nella Prefazione alla prima edizione del Dizionario che il suo scopo era «quello di mettere a disposizione di chiunque un repertorio delle possibilità di filosofare offerte dai concetti del linguaggio filosofico, quale si è venuto costituendo dai tempi della Grecia antica sino ai nostri». Il Dizionario intendeva mostrare come alcune di queste possibilità siano state sviluppate e sfruttate sino all'esaurimento e come altre invece siano state insufficientemente elaborate o lasciate da parte. In questo modo esso intendeva anche presentare un bilancio del lavoro filosofico, dal punto di vista della fase attuale di questo lavoro.

Copertina di Dizionario
di filosofia

Quanto al metodo seguito, Abbagnano precisava che al servizio di questo scopo era stata rispettata una regola fondamentale: «individuare le costanti di significato che possono essere dimostrate o documentate con citazioni testuali anche in dottrine apparentemente diverse. Ma le costanti di significato possono essere individuate solo se i significati diversi, compresi sotto uno stesso termine, sono chiaramente riconosciuti e distinti; e questa è l'esigenza della chiarezza, che va ritenuta fondamentale in un'opera come questa; e che è in realtà condizione essenziale affinché la filosofia possa esercitare una qualsiasi funzione di illuminazione e di guida nei confronti degli uomini».

Abbagnano, onde evitare che la confuzione e la mistificazione dei concetti li rendessero inservibili, sottolineava come l'esigenza di una rigorosa precisazione dei concetti e della loro articolazione interna acquistasse un'importanza vitale.

Sulla base di queste premesse, nella Prefazione alla terza edizione del Dizionario l'Editore scriveva:

«Lo scopo della nuova edizione è assolutamente identico: mettere a disposizione di chiunque un repertorio delle possibilità di filosofare rispettando anzitutto la fondamentale esigenza della chiarezza nel riconoscimento e nella distinzione dei diversi significati dei termini filosofici alla ricerca di dimostrabili costanti.

Questa terza edizione condivide con le precedenti anche l'intenzione di presentare un bilancio del lavoro filosofico. Suo naturale scopo è quindi di aggiornare la trattazione dei termini all'uso che ne è stato fatto nei decenni trascorsi dalle precedenti edizioni e dedicare nuovi articoli ai non pochi termini che il lavoro filosofico ha introdotto nel proprio lessico.

Copertina
della traduzione spagnola del Dizionario di filosofia

A questo compito, vasto e difficile, Giovanni Fornero, specialista di filosofia contemporanea, si è dedicato con piena fedeltà all'impostazione del Maestro, ne ha fatte proprie le esigenze di chiarezza e distinzione, ne ha adottato il rispetto per i testi che la tradizione filosofica ha prodotto, accompagnandolo con la volontà di individuare il significato profondo di ogni termine e di ogni accezione.

Con questi fini e con questo atteggiamento Fornero ha scritto numerosi paragrafi di aggiornamento agli articoli più importanti del Dizionario (per es. Dio, Filosofia, Metafisica) e ne ha redatti molti nuovi (per es. Bioetica, Intelligenza artificiale, Postmoderno). Ha inoltre coordinato le competenze specifiche che si è ritenuto opportuno chiamare a contribuire all'impresa. Così Massimo Mugnai ha rivisto le voci di logica, sia quelle dovute nelle precedenti edizioni a Nicola Abbagnano sia quelle preparate per lui da Giulio Preti; della voce Logica ha redatto una nuova trattazione. Alessandro Pagnini, Paolo Parrini e Mauro Sacchetto hanno lavorato soprattutto nel settore dell'epistemologia e della filosofia analitica, numerosi altri illustri studiosi hanno dato contributi di varia estensione relativi a settori di loro specifica competenza.

Tale ampia partecipazione all'aggiornamento del Dizionario ha contribuito a fare di questo classico della storiografia filosofica italiana e mondiale un libro in parte nuovo, senza peraltro modificarne l'impostazione di fondo e scalfirne l'unitarietà. Infatti, grazie all'intenso lavoro di coordinazione di Fornero, memore delle lunghe illuminanti discussioni col Maestro intorno all'opera, riteniamo che questa nuova edizione conservi delle precedenti l'armoniosa omogeneità e si presti a una lettura piana e chiarificatrice, la quale consenta alla filosofia di esercitare la primaria «funzione di illuminazione e di guida nei confronti degli uomini» che le riconosceva Abbagnano affidando alle stampe la prima edizione».