Sul metodo "espositivo" di Fornero
Riportiamo qui due emblematici giudizi sul lavoro di Fornero. Il primo, di parte laica, riguarda il suo peculiare metodo dialogico; il secondo, di parte cattolica, riguarda il contenuto delle sue indagini:
«Tutti riconosciamo a Giovanni Fornero molti meriti, ma uno in particolare a mio avviso non è stato abbastanza sottolineato. Fornero non ha mai ignorato le obiezioni dei suoi avversari; e non le ha mai edulcorate o indebolite prima di affrontarle. Al contrario, Fornero è giunto a costruire i propri libri ospitando le esposizioni dettagliate dei suoi critici, e rispondendo a tutti, uno ad uno, con pazienza e precisione. Non mi risulta che in Italia lo abbia mai fatto qualche altro filosofo. All'estero questo costume è meno eccezionale; ma si può sospettare che almeno qualcuno dei protagonisti della collana Philosophers and their Critics di Wiley/Blackwell, se avesse potuto ottenere lo stesso onore senza la gragnuola delle contestazioni, non se la sarebbe andata a cercare attivamente. Fornero assegna tanto valore alla discussione critica da andare invece quasi a stanare coloro che sono in disaccordo con lui, pregandoli di mettere per iscritto le proprie perplessità, e offrendo loro tribune importanti per esprimerle».
Fabio Bacchini, docente di logica e filosofia della scienza all'Università di Sassari
«In campo bioetico Giovanni Fornero ha avuto sicuramente il merito di tracciare, con inappuntabile onestà intellettuale, i confini che dividono due paradigmi di pensiero, uno di matrice "cattolica" e l'altro di matrice "laica". La trilogia di testi dedicati all'argomento, che inizia con Bioetica cattolica e bioetica laica prosegue con Laicità debole e laicità forte e si conclude con il testo qui in esame, evidenzia l'esistenza – non solo sul piano storico-sociologico ma anche dottrinale – di due orizzonti categoriali distinti, dove i concetti e i princìpi filosofici di riferimento sono di massima divergenti. Uno dei pregi dell'opera di Fornero è dunque quello di aver sintetizzato – e quindi prima individuato – alcune "idee-madri" che caratterizzano in ambito bioetico da una parte la posizione del Magistero cattolico e del pensiero autenticamente cattolico che al primo si rifà e dall'altra la posizione di una serie di studiosi che nelle loro riflessioni si pongono non di rado in rapporto antitetico con il paradigma cattolico e che possono venire inseriti in un insieme concettuale denominato "laico"».
Tommaso Scandroglio, docente di Etica e bioetica e di filosofia del diritto all'Università Europea di Roma
Entrambi gli interventi sono apparsi in «Notizie di Politeia. Rivista di etica e scelte pubbliche» (XXIX, n. 112, 2013).